Ora
canterò il nutrimento, portatore di forza
O
nutrimento soave, nutrimento delizioso, tu sei da noi prescelto
Colui
che bramiamo. Sii a noi favorevole.
Vieni
verso di noi, nutrimento, propizio, di benefico conforto
Sii
nostro amico, senza ostilità, prezioso e senza inganni.
I tuoi
sapori, o nutrimento, sono sparsi attraverso l’atmosfera
Come i
venti si trovano nel cielo.
O
nutrimento, il più gradevole al gusto, questi tuoi doni
se alcuno
li tiene soltanto per sé è creatura vile.
In te,
o nutrimento, è posta la mente dei grandi dei.
Mirabili
le azioni sotto la tua insegna; con il tuo favore fu finito il drago.
Se tu
sei giunto fino al monte che risplende
anche
da là, o dolce nutrimento, rivolgiti al nostro pasto.
Da
acque e piante noi consumiamo la parte che accresce
Per
mezzo di ciò, o cibo succulento, aumenta, diventa prospero.
Noi
riceviamo te, o liquido di vita[3], ottenuto da latte e orzo
Per
mezzo di ciò, o cibo succulento, aumenta, diventa prospero.
O
chicchi d’avena e piante, siate pieni (di nutrimento) e fortificanti
Per
mezzo di ciò, o cibo succulento, aumenta, diventa prospero.
O
nutrimento, da te, come le vacche, con i nostri canti otteniamo
Doni
sacrificali, dal tuo pasto con gli dei, dal tuo pasto con noi.
RV I, 187
[1] Trita-Āptya,
divinità purificatoria che riconquista la bevanda rituale da offrire agli dei;
gr. τριτον .
[2] Il demone Vṛtra, simbolo
della siccità, che sotto forma di drago o serpente (ahi; lat. anguis) ostacola il fluire delle acque
celesti, raffigurate come vacche prigioniere.
[3]
Soma, succo inebriante bevuto dai sacerdoti
durante il sacrificio, estratto dall’omonima pianta (Cannabis sativa o Sarcostema viminalis o Asclepias acida o Ephedra);
bevanda degli dei e fonte di immortalità, poi identificata con l’ambrosia.