lunedì 2 settembre 2024

giulio paolini

Una statua in gesso simula un originale che non vediamo, una fotografia ci riferisce qualcosa a cui non assistiamo direttamente, un disegno prospettico allontana il piano della visione di quel poco che ci consente di non vedere la tela su cui è fatto. Il mappamondo che a volte ho usato mi è congeniale come tutte le cose che ripetono e citano essendo dei falsi. Dei simulacri paradossali, schietti, trasparenti di un'altra cosa. Mi affascina ogni congegno di falsificazione, di finzione del racconto attraverso materiali.

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